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ARATA ISOZAKI

Arata Isozaki

(ŌITA, GIAPPONE, 1931 - OIKINAWA, GIAPPONE, 2022)

Arata Isozaki nasce a Ōita sull’isola giapponese di Kyushu, prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale e ha 14 anni quando Hiroshima e Nagasaki vengono bombardate.

Si laurea nel 1954 presso il Dipartimento di Architettura della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Tokyo e inizia la sua carriera con un apprendistato sotto la guida di Kenzo Tange. Fonda l’Arata Isozaki & Associates nel 1963, dopo l’occupazione alleata, quando il Giappone riacquista la sua sovranità e comincia la ricostruzione in mezzo all’incertezza politica, economica e culturale. Il suo lavoro iniziato a livello locale, con edifici nella sua città natale e a Fukuoka, si espande rapidamente a Gunma, Osaka e Tokyo. Isozaki dimostra una visione del mondo molto in anticipo sui tempi che facilita il dialogo tra Oriente e Occidente. Negli anni ’80 emerge come nome internazionale nel campo dell’architettura, con molte commissioni anche oltreoceano. Per Memphis disegna Fuji nel 1981.

Sei decenni del suo lavoro includono filosofia, arte visiva, design, musica, film e opere teatrali, accanto ai suoi edifici iconici. Ha ricevuto L'Ordre des Arts et des Lettres (1997), la Medaglia d’Oro RIBA per l’architettura (1986), Leone d'Oro alla Biennale di Architettura di Venezia con il Padiglione Giapponese (1996), l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2007). È stato membro onorario della Royal Academy of Arts (1994) e dell’American Academy of Arts and Letters (1998), e della Japan Arts Academy (2017). Isozaki è stato visiting professor in diverse università americane, tra cui: Columbia University, New York; Harvard University, Cambridge, MA e Yale University, New Haven, CT. Risiede a Okinawa con uffici in Giappone, Cina, Italia e Spagna. Nel 2015 ha realizzato a Milano, assieme ad Andrea Maffei, la Torre Allianz o Torre Isozaki nell’ambito del progetto di riqualificazione del quartiere Citylife.

Sempre in Italia ha realizzato il Palasport Olimpico di Torino nel 2006, la nuova stazione di Bologna nel 2020 e la nuova uscita monumentale degli Uffizi, ancora da completarsi. Nel 2019, pochi anni prima della morte, avvenuta nel 2022, ha ottenuto il premio Pritzker.

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